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Pur essendo stufa di essere tempestata da chiamate di call center o provenienti da sistemi automatizzati che offrono promozioni, non avevo mai fatto nulla per mettere un freno a questa tipologia di pubblicità, che trovo aggressiva ed invadente.

Ora mi sono decisa a mettere in atto gli strumenti che ciascun cittadino ha a disposizione per bloccare queste iniziative.

Un primo strumento efficace per tutelare la tua privacy contro il telemarketing aggressivo è il Registro pubblico delle opposizioni (RPO).

L’RPO è un servizio pubblico gratuito gestito dal Ministero delle Imprese e del made in Italy (già Ministero dello Sviluppo Economico) ed è a disposizione degli utenti di servizi di telefonia fissa e mobile. Chi si iscrive al registro esprime il proprio rifiuto a ricevere telefonate promozionali effettuate sia tramite operatore sia per mezzo di messaggi preregistrati o software vocali.

Iscrivendosi all’RPO, si annullano tutti i consensi alle chiamate promozionali concessi anche precedentemente. Il registro deve essere consultato ogni mese da ogni operatore di telemarketing o teleselling e prima di svolgere le campagne pubblicitarie tramite telefono. Questo garantisce, in teoria, di non ricevere telefonate indesiderate.

Da luglio 2022, l’RPO, che prima era limitato alle utenze fisse inserite negli elenchi telefonici, è accessibile anche alle utenze mobili (circa 78 milioni di SIM).

L’iscrizione al Registro può essere effettuata in pochi minuti accedendo tramite SPID (ma anche senza autenticazione) dal sito: www.registrodelleopposizioni.it.

Una volta effettuata l’iscrizione, si possono in seguito aggiornare i propri dati o revocare l’iscrizione al registro.

La procedura di iscrizione diventa efficace entro i 15 giorni successivi all’iscrizione. La durata dell’iscrizione è a tempo indeterminato, ma può essere rinnovata se si vogliono annullare i consensi al telemarketing rilasciati dopo l’iscrizione.

Circa il 55% degli iscritti (fonte Codacons) lamenta tuttavia di essere ancora bersagliato dalle chiamate degli operatori commerciali. Come può accadere?

Occorre considerare che le chiamate possono essere effettuate da call center abusivi che non rispettano l’obbligo di verifica presso l’RPO o da call center ubicati all’estero, dove non vige l’obbligo di previa verifica degli iscritti al registro.

Occorre altresì considerare che la registrazione all’RPO azzera i consensi concessi prima dell’iscrizione, ma non vale per quelli rilasciati a gestori di servizi continuativi del settore telefonico o energetico con i quali si ha sottoscritto, ad esempio, un contratto di fornitura che, al momento dell’iscrizione, sia attivo o cessato da non più di 30 giorni. Al momento della sottoscrizione dei contratti, è necessario porre attenzione alle clausole contrattuali, tenendo presente che non è obbligatorio, ai fini della sottoscrizione di un qualunque contratto, accettare che i propri dati siano usati per ricevere promozioni o offerte. Inoltre si consiglia di rinnovare periodicamente l’iscrizione per annullare i consensi rilasciati dopo l’iscrizione al registro.

Inoltre, l’iscrizione all’RPO non è efficace per i consensi per scopi promozionali rilasciati dopo l’iscrizione al registro.

Se si continuano a ricevere chiamate indesiderate, un’opzione può essere quella di “bloccare” i numeri dai cui si ricevono telefonate ricorrenti.

Il passaggio successivo è poi quello di effettuare una segnalazione al Garante della Privacy (www.garanteprivacy.it). La violazione del diritto di opposizione degli utenti prevede l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro per le imprese, fino al 4% del fatturato totale annuo dell’esercizio precedente.